Vitamina o ormone? La vitamina D è una molecola che è stata a lungo associata alla salute delle ossa e al trattamento di patologie associate al calcio quale, ad esempio, il rachitismo. In realtà, i recettori della Vitamina D sono localizzati anche in organi del sistema endocrino e riproduttivo quali placenta, utero e ovaie . La vitamina D viene prodotta dalla nostra pelle, quando questa viene esposta alla luce ultravioletta B (UVB), nella forma di colecalciferolo precursore delle due forme idrossilate: calcidiolo [25(OH)D3] e calcitriolo [1,25(OH)2D3]; è proprio in quest’ultima forma che la vitamina D svolge un ruolo fisiologico fondamentale nel sistema endocrino, immunitario e riproduttivo ; mentre il 20% dell’assorbimento deriva dall’alimentazione.

La vitamina D, nella sua forma attiva, è stata definita nel 1997 come un “ormone biologicamente attivo” che è in grado di esercitare la sua azione interagendo con il VDR (Vitamin D Receptor) nucleare o con quello di membrana. La presenza di VDR nell’apparato riproduttivo suggerisce un ruolo primario della Vitamina D nella riproduzione, similmente al Progesterone . Entrambi questi ultimi, infatti, agiscono contemporaneamente nelle varie fasi del ciclo mestruale, motivo per il quale la Vitamina D è spesso indicata come progesterone-like hormone.

Recettività endometriale e impianto

Negli ultimi anni si è riscontrato un interesse crescente in merito al tema Vitamina D e fertilità per due ragioni principali: la scoperta che topi KO per VDR o per 1α-OHasi (enzima responsabile della sintesi da calcidiolo a calcitriolo) hanno un’alterata follicologenesi e ipoplasia uterina e che la vitamina D sembrerebbe influenzare il sistema riproduttivo non solo a livello ovarico ma anche endometriale.

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