La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un disturbo piuttosto diffuso, che colpisce il 10-15% delle donne in età riproduttiva, ma che non sempre viene compreso nella sua complessità.

Oltre a impattare sulla fertilità femminile, infatti, questa sindrome ha numerose altre ricadute sulla salute. A cominciare dai disordini metabolici, strettamente connessi alla PCOS. Trattandosi di una sindrome eterogenea, molto spesso la PCOS resta non diagnosticata.

Inoltre, non essendo semplice da trattare, ad oggi, non esiste un protocollo di cura univoco: l’approccio è basato su un insieme di strategie il cui uso combinato può contribuire a ridurre la sintomatologia e a riattivare l’ovulazione.

Fra le strategie adottate c’è l’attenzione sulla dieta (privilegiando i regimi ipocalorici) e l’assunzione di integratori mirati, come l’inositolo. Integrare il myo-inositolo in associazione al d-chiro inositolo nel rapporto 40:1 può contribuire a migliorare la funzionalità ovarica, apportando numerosi altri benefici in caso di sindrome PCOS e, più in generale, in presenza di infertilità e disordini metabolici che riguardano le donne obese e non solo. Ed ecco nello specifico cosa dicono gli studi più recenti a riguardo.

Myo-inositolo: i benefici per il trattamento della PCOS

Il myo-inositolo è considerato un grande alleato del benessere femminile.

In particolar modo, in presenza di alterazioni del ciclo mestruale e di scompensi legati all’ovaio policistico, infatti, può contribuire a riportare in equilibrio il sistema riproduttivo e a migliorare la fertilità. Può, inoltre, avere un impatto favorevole sui parametri metabolici e sul sistema endocrino, contribuendo al ripristino dei livelli fisiologici di insulina nei soggetti insulino-resistenti…

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