Per patologie o condizioni “subcliniche” tiroidee si intendono delle forme lievi di ipertiroidismo o ipotiroidismo che denotano livelli di ormoni tiroidei ancora normali, ma livelli di TSH (ormone tireostimolante) alterati.

Ipertiroidismo subclinico

L’ipertiroidismo subclinico è una condizione in cui livelli di TSH sono compresi tra 0.1 e 0.4 mUI/L, con ormoni T3 e T4 nel range di normalità. Si tratta di una condizione spesso sottovalutata, ma anche di difficile individuazione poiché spesso molto breve nel tempo. Come gran parte delle patologie tiroidee, l’ipertiroidismo subclinico si manifesta maggiormente nel sesso femminile rispetto a quello maschile (4,4% vs 1,8%) [1] ed è spesso causato da una patologia autoimmune chiamata Morbo di Graves [2].

Più a lungo il paziente rimane con un TSH al di sotto della norma maggiore è il suo rischio di sviluppare complicanze, soprattutto a carico cardiovascolare e osseo. Bassi livelli di TSH, infatti, si associano a un rischio più alto di fibrillazione atriale, stroke, ipertensione e, di conseguenza, ad un maggior pericolo di morte correlata [3]. A livello osseo, invece, quello che si verifica è un maggior turnover osseo con un innalzamento del rischio di osteoporosi [4].

La condizione di ipertiroidismo subclinico vede la comparsa, sfumata, di sintomi anche molto importanti come palpitazioni, debolezza, intolleranza al caldo, disturbi del sonno, aritmie, perdita di peso, tachicardia, gozzo visibile [5].

Sulla gestione di questi sintomi può risultare molto utile l’utilizzo della L-carnitina…

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